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Il color lino

Il color lino
Il color lino

giovedì 29 settembre 2016

Introduzione al corso: "I colori delle cose".

Oggi, 29 Settembre 2016,  è iniziata la mia esperienza di frequentazione del corso "Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti", presso il Politecnico di Torino.
Essendo uno studente di Ingegneria Elettronica ho trovato molto interessante e stimolante l'idea di confrontarmi con un insegnamento che abbandonasse l'idea di rigidità che contraddistingue la mia facoltà, per lasciare spazio a un aspetto più comunicativo ed emozionale.

Con il termine "antropologia delle cose" si vuole fare riferimento allo studio del rapporto tra gli esseri umani e le cose.

Con il termine "storia delle cose" si intende il fatto che il termine "cosa" ha una storia e delle radici che variano di cultura in cultura. Per esempio il termine "cosa" in italiano deriva dal termine latino "causa" e non "res". Ci si focalizza cioè sull'aspetto causale (e quindi giuridico) del termine, poiché la cosa nella sua materialità riesce ad essere causa di un effetto. In greco deriva dal termine "pragma"; ci si concentra in questo caso sull'aspetto concreto del termine.

Bisogna fare una premessa: l'uomo è un animale, ma c'è una caratteristica che lo differenzia dal resto del mondo animale e lo eleva ad un livello superiore. L'opinione pubblica, sbagliando, spesso identifica questa caratteristica nella tecnologia. Basti pensare ad animali come la cicogna, il castoro o il ragno, che con i loro nidi, dighe e ragnatele sono in grado di fabbricare costruzioni ed architetture al livello dell'uomo, se non di caratura superiore. Quello che in realtà differenzia l'uomo dal resto degli animali è il fatto che l'uomo sa raccontare storie. La narrazione (ovvero l'organizzazione dei propri pensieri) ha l'effetto di creare una comunità e quindi di evitare l'estinzione. Un altro esempio di questa "teoria" sta nel fatto che in antichità l'homo di Neanderthal, a differenza dell'homo Sapiens, si è estinto, pur avendo a disposizione armi e strumenti più attrezzati e sofisticati. L'homo sapiens raccontava storie, quello di Neanderthal no.

LA SAGGEZZA STA NEL SAPER RACCONTARE UNA STORIA.
Il racconto di una storia, scegliendo le giuste parole, è una forma di arte molto difficile che non tutti sono in grado di rappresentare.

L'attenzione si è spostata poi su tre ruoli differenti della società di oggi, e i diversi ambiti nei quali lavorano: lo scienziato, lo storico e l'ingegnere.

Lo scienziato si occupa di scienza, ovvero cerca modelli. Ma che cos'è un modello? Secondo una celebre definizione A è modello di B per un osservatore C (senza l'osservatore non può esistere il modello), quando l'osservatore C osservando A ottiene risposte su B. I modelli scientifici possono essere più o meno precisi, ma non possono mai rappresentare in modo totale il vero, proprio perché essi non sono la realtà, in quanto provano a modellizzarla.

L'ingegnere progetta, ovvero tenta di creare, basandosi sulle proprie conoscenze, un qualcosa che non è stato ancora realizzato. Il progetto è una scommessa, nel senso che può andare bene o può andare male.

...E lo storico che cosa fa?
Lo storico racconta storie.